Il parco, inaugurato nel 2013 e arricchitosi negli anni successivi con una serie di mosaici artistici che rimandano alla vita e ai luoghi di Padre Turoldo, è situato a Coderno di Sedegliano, ove la famiglia Turoldo ha vissuto.
Il progetto è nato dal desiderio di Don Nicola Borgo di offrire la possibilità di momenti contemplativi in linea con le raccomandazione di Padre David, secondo il quale la contemplazione riscatta l’essere umano dalla bramosia del possesso e lo porta a rispettare le potenzialità della natura e a ringraziare dei doni ricevuti.
All’interno dell’area verde si possono ammirare cinque opere musive.
Il mosaico, realizzato su bozzetto di Luciano Petris, è inserito in una lastra trapezoidale in cemento riportante una frase di Padre Turoldo e poggiato su uno zoccolo di muro friulano costruito con sassi di fiume.
L’opera mostra una particolare attenzione nella scelta di materiali eterogenei – smalti veneziani, smalti sinterizzati, pietre, scarti di fusione – di formato e di spessore irregolari, indice di quella libertà compositiva e di quella gestualità ardita che caratterizzano il mosaico contemporaneo, oramai completamente svincolato dalle influenze bizantine e dalle regole accademiche, permeato da totale liberà espressiva.
Questa seconda opera musiva del parco, dedicata a quattro personalità del territorio- Tiziano Tessitori, Angelo Pittana, Plinio Clabassi, Gilberto Pressacco – è realizzata su disegno dell’artista sloveno Jože Ciuha (1924 – 2015). Il linguaggio stilistico dell’Artista, lontano da motivi realistico-imitativi è stato tradotto con un mosaico a tecnica diretta, contraddistinto da una trama movimentata e svincolata dalle tradizionali tecniche di realizzazione.
Protagonista del terzo mosaico è lo scrittore Riedo Puppo e una sua lirica. Il bozzetto è ancora una volta realizzato dal pittore Ciuha, il cui soggetto sembra essere a metà strada fra l’essere e il non essere. Il mosaico a tecnica diretta riesce a restituire tutta la leggerezza di questa figura stilizzata. Ad arricchire la composizione un testo dell’autore in corsivo, in cui il mosaico segue un ritmo morbido e armonioso.
Nella quarta opera, di slanciata eleganza orrizontale, le figure dell’artista sloveno, rimaneggiate dal figlio Peter, sono intervallate ai blocchi della cantica contenenti il saluto d’addio di Padre Turoldo. La lavorazione musiva, di gusto contemporaneo, riesce a donare all’intera composizione un andamento ritmico e allo stesso tempo uniforme grazie alla trama e alla gamma dei colori del fondo.
Il quinto e ultimo mosaico è dedicato alla Donna – Madre, la cui figura è stata rappresentata dai due pittori sloveni in tutta la sua misteriosa essenza. A livello musivo risulta essere particolarmente interessante il particolare dell’ovulo realizzato con il prezioso oro veneziano, il cui sfavillante luccichio riesce a catturare gli sguardi e a muovere il pensiero dell’osservatore.